Salvate Venere! La storia sconosciuta dei soldati alleati che salvarono le opere d’arte italiane nella seconda guerra mondiale

  • Dagnini Brey I
N/ACitations
Citations of this article
2Readers
Mendeley users who have this article in their library.

Abstract

Nel 1943, in un mondo sconvolto dalla guerra, ci fu chi si rese conto che in quel conflitto non era in gioco soltanto la vittoria militare, ma un'eredità culturale di inestimabile valore: il patrimonio artistico dell'Europa. I vertici alleati decisero dunque di affidare a un eterogeneo gruppo di storici dell'arte, direttori di musei, architetti e artisti - chiamati formalmente "Monuments Officers", ma soprannominati ironicamente dalla truppa "Venus Fixers" (aggiustaveneri) - la missione di cercare di impedire che i capolavori dell'arte e dell'architettura europea venissero trafugati, bombardati o irrimediabilmente danneggiati. Ilaria Dagnini Brey, che nella sua ricerca ha avuto accesso ad archivi finora inesplorati, ricostruisce per la prima volta le gesta della task force che operò in Italia, risalendo la penisola al seguito degli eserciti alleati. Competenti, appassionati e pieni di entusiastica dedizione per il compito cui erano stati assegnati, i Monuments Officers si trovarono spesso a lavorare sulla linea del fronte, in condizioni rischiose e con scarsa disponibilità di mezzi. Da Palermo a Napoli, da Montecassino alla Toscana e poi al Norditalia, percorsero centinaia di chilometri ispezionando pievi, chiese, ville e edifici storici, musei e gallerie, localizzarono le opere in pericolo e le trasferirono al sicuro, talvolta in modo rocambolesco.

Cite

CITATION STYLE

APA

Dagnini Brey, I. (2010). Salvate Venere! La storia sconosciuta dei soldati alleati che salvarono le opere d’arte italiane nella seconda guerra mondiale (p. [6 +] 322). Le scie: Mondadori.

Register to see more suggestions

Mendeley helps you to discover research relevant for your work.

Already have an account?

Save time finding and organizing research with Mendeley

Sign up for free