Il contributo ha un taglio storico con attenzione all’attualità e si occupa della pedagogia montessoriana, che è recentemente al centro di un dibattito vivace in Italia e di nuove sperimentazioni. Esso vuole mostrare il notevole valore etico e sociale presente nella proposta di Maria Montessori: un valore che attualmente è un po’ trascurato a livello divulgativo, perché la concezione montessoriana viene ridotta in alcuni casi a un metodo didattico (arredi a misura di bambino, materiali scientifici, maestra unica). Per questo motivo, l’autrice del contributo analizza il Discorso inaugurale in occasione dell’apertura di una Casa dei bambini nel 1907, scritto e pronunciato da Maria Montessori, focalizzandosi su alcuni temi. Il primo tema è quello degli spazi: il Discorso mette in luce come Montessori pensava al valore simbolico e sociale delle Case dei bambini e alla loro importanza per il recupero di situazioni di degrado e di miseria. Il secondo tema è quello del profilo professionale della maestra: le parole di Montessori mostrano come l’insegnante ha una importante funzione sociale ed è la persona che cresce i futuri cittadini favorendone la consapevolezza critica attraverso una relazione fondata sull’autonomia. Una rilettura dell’opera montessoriana in questa luce ci sprona anche a rivedere le proposte di altri pensatori della nostra storia culturale non come metodi didattici, pur innovativi e interessanti, ma anche e soprattutto nel loro messaggio sociale. Questa prospettiva appare sempre più urgente e doverosa in un’epoca come la nostra, che si trova ad affrontare problemi molto gravi riguardo alle condizioni dell’infanzia.
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Seveso, G. (2018). Non solo seggioline e tavolini: il valore sociale della proposta di Maria Montessori. Educação (UFSM), 43(4), 641–654. https://doi.org/10.5902/1984644434579
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